Pazzi furiosi (secondo il diritto romano) / IV
6. Le parole per dire follia
La riprova di ciò giunge dall’analisi comparata con le altre espressioni richiamate in parentesi nel paragrafo precedente. L’autrice le passa ordinatamente in rassegna.
La presenza ad esempio nelle commedie di Plauto di “larvatus” (che vuol dire in preda alle larve, agli spiriti dei morti intesi come entità malefiche) e di “cerritus” (“colpito dall’ira della dea Cerere”) aiutano a comprendere lo scarto tra il linguaggio specialistico e quello di uso comune, che in questo caso era indirizzato al divertimento del pubblico. Lo stesso può dirsi per il termine poetico “lymphatus”, “colpito dalla ninfa”: “furosius” si differenzia giacché non designa mai una patologia o un suo sintomo né viene esplicitamente riferito, nell’uso che ne fanno i giuristi e gli autori latini in genere, a un incontro con un essere soprannaturale, malgrado l’etimologia. Continue reading