Una piccola premessa, relativa ad una questione di principio piuttosto semplice.
Un sito internet comunale, pagato con i soldi del bilancio, è deputato ad accogliere notizie di natura “istituzionale”, cioè in rappresentanza, nell’interesse e per l’utilità dell’intera comunità, senza distinzioni di sorta. La sua gestione, quindi, dovrebbe essere ben attenta alle parole che si scelgono per pubblicizzare le attività pubbliche, evitando di cadere in giudizi di valore politico indirizzati alla minoranza, cui non si riconosce alcuno spazio – nel sito stesso – per esercitare un diritto di replica. Il tutto aggravato, se così si può dire, dal fatto che il sito istituzionale risulta collegato a diversi canali social, che divengono – com’è naturale che sia – cassa di risonanza ulteriore.
Vengo così alla questione di fatto, che discende proprio dalla violazione del principio di cui sopra. Continue reading