Preghiera per gli ultimi della Terra
Meditazione in occasione della morte di Papa Francesco sul suo amore per le periferie del mondo.
Signore, Dio dei piccoli e dei poveri,
Tu che non ti fermi alla veste del mondo ma ascolti i battiti dell’anima,
Tu che ti chini accanto a chi è piegato sotto il peso della vita,
ascolta l’urlo di chi non può gridare, se non nel suo silenzio.
Guarda gli ultimi, Signore:
i bambini senza infanzia,
gli anziani dimenticati,
i migranti in cammino.
Segui gli affamati, gli esclusi, gli sfruttati,
coloro che il mondo non vede, ma che Tu non smetti mai di amare.
Donaci gli occhi per riconoscerli
e mani per sollevarli,
parole che non giudicano,
gesti che non feriscono.
Offri a noi il coraggio di chi non si volta dall’altra parte.
Trasforma così la nostra indifferenza,
quando chiudiamo gli occhi di fronte alla malattia, alla guerra, al dolore;
quando difendiamo i nostri privilegi,
dimenticando che ogni persona è sorella o fratello di una stessa umanità.
Fa’ che il nostro amore non sia fatto solo di parole,
ma di pane, di tempo, di dignità restituita.
Fa’ che la nostra fede sia inquieta,
finché ci sarà qualcuno che reclami accoglienza,
esposto tra gli “scarti”, sulle soglie dimenticate dell’esistenza.
E ricordaci, Signore,
che nell’ultimo Tu sei presente,
che nel volto sfigurato di chi soffre
ci attende il Tuo sguardo.
Gesualdo, nel Lunedì in Albis del 21 aprile 2025