— Gustaw HerlingÈ meglio desiderare qualcosa di irraggiungibile che sapere che si è avverata solo l’ombra dei nostri sogni.
(Gustaw Herling)
Un’opera tanto attesa quanto ricercata: l’edizione critica dei madrigali di Carlo Gesualdo
Nella produzione complessiva di Carlo Gesualdo, i Libri Quinto e Sesto di Madrigali a cinque voci sono indubbiamente i più studiati ed eseguiti. Di essi esistono, accanto alle edizioni storiche, alcuni approfondimenti relativamente recenti, risalenti agli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso. Si tratta delle curatele che portano le note firme di Bizzelli e di Weismann. Queste, tuttavia, sono oggi considerate in gran parte – e per diverse ragioni – superate; cosicché la comunità scientifica internazionale da tempo premeva affinché si desse vita a un’edizione che fosse al passo con l’attuale stato degli studi e dei metodi in campo filologico musicale: obiettivo che il presente libro soddisfa in pieno.
Il Castello di Lagopesole e la sfida dei beni culturali
“[…] Gli interventi dei professori Francesco Panarelli e Fulvio Delle Donne restituiscono del Castello di Lagopesole un’immagine profondamente diversa da quella tradizionale. Chi, infatti, è stato abituato a vedere il Castello di Lagopesole come una delle più importanti costruzioni castellari dell’Italia meridionale, ben inserito nel sistema castellare fridericiano, come luogo importante per la difesa e il controllo del territorio, garante di un’economia che attraversava le strade non sempre agevoli che portavano da Capua a Bari o in Calabria, scopre adesso un’altra realtà, parallela alla precedente; scopre che la fortificazione frequentata da Federico II, dal figlio Manfredi e da Carlo I d’Angiò, era importante anche per la sua “amenità”. Continue reading
— Erasmo da RotterdamLe idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida e visionaria follia.
(Erasmo da Rotterdam)
L’antico mestiere delle armi… e i suoi mille segreti
Il volume raccoglie gli scritti che il Centro Europeo di Studi Normanni ha inteso offrire a Mario Troso, noto studioso di armi e di strategie militari nonché apprezzato scrittore di libri e saggi in tema, in occasione del compimento del suo novantesimo anno d’età: un anniversario che è coinciso con l’inaugurazione della Sala delle Armi “Mario Troso” allestita all’interno del Museo della Civiltà Normanna di Ariano Irpino. Continue reading
La Grande Guerra descritta in un diario di commovente drammaticità e delicatezza
Il diario di Vittorio Fulcoli (1896-1959), racconto in presa diretta del Primo conflitto mondiale, è un libro che ho amato per diverse ragioni. Alcune di natura affettiva, ivi compresa la sua gestazione editoriale; altre invece di natura oggettiva, a cominciare dalla tecnica narrativa che ha dato vita al diario stesso. Continue reading
Parte II / Riflessioni su Madrigale senza suono, il nuovo romanzo di Andrea Tarabbia
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3. Il valore della storia nel romanzo
La definizione di Madrigale senza suono quale romanzo storico va articolata su più piani.
In primis è bene sottolineare che, a differenza di quanto capita nel romanzo di Alberto Consiglio, in Madrigale senza suono la storia non viene mai edulcorata, la gravità di certe azioni quindi non viene attenuata, non si nasconde mai la versione di fatti rilevanti né le fonti vengono mai smussate; e, soprattutto, laddove il racconto lo richiede, non si omettono i particolari, in quanto il possesso autentico della scrittura letteraria (finalmente) sa togliere morbosità a gesti e comportamenti per altri autori “equivoci” (come un tradimento, un amplesso, la preparazione di una pozione magica o di un assassinio) e restituire loro la dimensione che gli è propria: quella della quotidianità oppure del contesto socio-culturale dove trovarono svolgimento. Continue reading
Parte III / Riflessioni su Madrigale senza suono, il nuovo romanzo di Andrea Tarabbia
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5. La riconciliazione degli opposti
Ogni tassello del romanzo, sia esso di natura storica o d’invenzione narrativa, muove in una direzione precisa: la “riconciliazione degli opposti”. Fino ad ora il risultato riduttivo e penalizzante raggiunto in letteratura è che non si è fatto altro che oscillare tra poli contrapposti, raccontandosi del principe madrigalista la genialità o l’inquietudine, l’efferatezza o il martirio, l’arte o la follia, il protagonismo o il vittimismo all’interno di un sistema familiare e sociale di volta in volta creato o subìto, a seconda della prospettiva adottata. Continue reading
Parte IV / Riflessioni su Madrigale senza suono, il nuovo romanzo di Andrea Tarabbia
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9. Personaggi in chiaroscuro: Caravaggio, Tasso, Staibano e una galleria immensa di tipi e figure
L’alternarsi di luci e ombre trova un paradigma perfetto nella discussione sull’arte che Carlo Gesualdo intreccerà con Caravaggio, interessato egli all’acquisto di un suo quadro raffigurante il Cristo Salvatore. E accanto al pittore una galleria immensa di personaggi, elevati volentieri al rango di tipi e figure, tratteggiati in chiaroscuro. Così è per Torquato Tasso, ad esempio, che Gesualdo è disposto finanche a mettere in imbarazzo, se non altro per rabbia intellettuale: i madrigali che il poeta offre al principe – per essere musicati – sono troppo distanti dai suoi versi migliori, che al contrario Carlo Gesualdo giudica assai efficaci nel pronunciare con naturalezza ogni tipo di sofferenza umana. Continue reading
Parte V / Riflessioni su Madrigale senza suono, il nuovo romanzo di Andrea Tarabbia
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11. Un viaggio di andata e ritorno: da Stravinskij a Gesualdo e da Gesualdo a Stravinskij
Il viaggio che Tarabbia compie, narrando tutto ciò, non è di sola andata. Se Stravinskij, con la scoperta del manoscritto e la traduzione dello stesso, consente al lettore d’inoltrarsi nelle pieghe più riposte di un celebre personaggio dell’antichità, è pur vero che quest’ultimo – parlando di sé – offre a noi la possibilità di conoscere meglio Stravinskij. Capita così che un romanzo sul rinascimento artistico diventi d’improvviso un romanzo sul ‘900 musicale. D’altra parte le chiose del maestro russo, che accompagnano la lettura della Cronaca dell’Ardytti, agevolandone la comprensione, sono coeve alla composizione di un’opera (il Monumentum) che consacrerà la stagione stravinskiana del serialismo, il suo periodo dodecafonico iniziato nel momento esatto della riscoperta gesualdiana, che è – al tempo stesso – scoperta di un mirabile ponte che collega la storia alla contemporaneità. Continue reading